ATTENZIONE QUEST'ANNO INVASIONE DI SCLERODERMA DOMESTICO

Dermatite estiva da scleroderma domesticum (Parassita del tarlo)
Pubblichiamo un’interessante ricerca sulla dermatite estiva da scleroderma domesticum o parassita del tarlo nell’uomo della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze Biopatologiche Veterinarie, Perugia.
Dermatite estiva da scleroderma domesticum (hymenoptera: bethylidae) nell’uomo
Scleroderma domesticum è un microimenottero aculeato della famiglia Bethylidae. É un insetto parassita larve di coleotteri, in particolare di Anobiidae, quale Anobium punctalum, comune tarlo de legno, o anche di alcune specie infestanti, quali Lasioderma serricorne o Stegobium paniceum. Lo si rinviene spesso nelle abitazioni in cui sono presenti mobili antichi o vecchie imbottiture crine o di lana, nelle quali possono annidarsi gli anobici. Qui si nutre a spese delle larve dei Coleotteri infestanti e, occasionalmente, punge l’uomo, infiggendogli dolorose punture in tutto il corpo. Il rilievo di questo insetto, sia pure in numero esiguo, ha sempre interesse sanitario, in quanto anche un solo esemplare di questa specie è in grado di provocare, a causa di ripetute punture, decine di pomfi prusiginosi. Le nostre osservazioni si riferiscono a 36 casi di dermatite provocata da questo insetto e diagnosticati utilizzando l’esame diretto della polvere ambientale, una nuova metodologia di indagine che permette di svelare tutti gli artropodi patogeni presenti nelle abitazioni. Tale esame ci ha consentilo di individuare, tra fine maggio e fine giugno primi di luglio, il principale picco di infestazione indoor” da parte di S. domesticum in Umbria. Poiché abbiamo Osservato la presenza di questa specie anche all’esterno, in cortecce di alberi secchi o in vecchi tronchi caduti tra la vegetazione, riteniamo che tali localizzazioni possano rappresentare dei veri focolai di infestazione attraverso cui questo insetto si diffonde poi nelle abitazioni. Nel mese di giugno, inoltre, abbiamo avuto modo di rilevare 8 casi di dermatite “outdoor”, in cui ci è stato possibile rilevare la presenza di questo insetto nelle cuciture interne di abiti e biancheria. Nelle dermatiti in ambiente confinato, invece, l’esame diretto delle polveri ambientali si è dimostrato il mezzo diagnostico più preciso e sicuro.
Introduzione
Lo scleroderma domesticum è un micro imenottero Bethylidae ben noto fin dai primi anni del secolo scorso per la sua capacità di pungere l’uomo, iniettandogli un veleno che determina l’insorgenza di ampie lesioni cutanee di tipo strofuloide, fortemente pruriginose. In realtà Scleroderma domesticum, descritto da Latreille già nel 1809, venne attentamente studiato da Westwood nel 1839, attraverso un lavoro monografico esteso poi, nel 1881, anche ad altri Aculeati di gruppi vicini sotto il profilo tassonomico, nel quale segnalò anche le dolorose punture provocate in Albania da Scleroderma sydneyanus. Bequaert nel 1924 descrisse a Léopoldville (Congo) le lesioni provocate dalla puntura di Scleroderma cereicollis e, più tardi, Walton nel 1948 descrisse quelle insorte su se stesso per l’azione di Scleroderma wollastoni in Sierra Leone. Altri Autori, nello stesso anno, sottolinearono la gravità delle punture provacate da imenotteri aculeati del genere Scleroderma, dovuta spesso alla sensibilizzazione insorta per ripetute punture. In Italia le prime osservazioni su Scleroderma domesticum risalgono al 1932 con Giordanie, successivamente con Saccà, che nel 1940-1941 ne studiava la biologia. Bisognerà attendere il 1950 perché esploda l’interesse dei ricercatori per questo piccolo imenottero nel mondo ed anche in Italia. Mariani nel 1952 descrive le punture prodotte da S.domesticume, successivamente anche l’Istituto Superiore di Sanità con Stella (1985) segnala l’interesse medico di questo insetto. Più tardi, nel 1995, Principato et al. rilevano, per la prima volta in Umbria, otto casi di puntura da parte di questo micro imenottero, segnalando l’associazione parassitaria di questo insetto con i coleotteri Anobiidae, che, all’interno delle abitazioni, attaccano i mobili antichi. Successivamente nel 1998, Principato standardizza il metodo di raccolta di questi insetti e di altri artropodi patogeni rinvenibili nelle abitazioni, mettendo a punto l’Esame diretto delle polveri ambientali.
Il nostro attuale interesse verso Scleroderma domesticum si correla alle frequenti diagnosi da noi effettuate con la suddetta metodica, in alcune abitazioni umbre nelle quali l’azione periodica di questo imenottero determinava l’insorgenza di gravi patologie cutanee, con formazione di numerose e ripetute eruzioni maculopapulose pruriginose e persistenti.
Nostro principale obiettivo è stato quello di determinare il periodo di diffusione di questo micro imenottero, differenziandone gli effetti da quelli prodotti da Pyemotes ventricosus (Prostigmata Pyemotidae).
Materiali e Metodi
È stato effettuato, nel corso di un anno, l’Esame diretto delle polveri ambientali di 186 abitazioni del Centro Italia, nelle quali venivano lamentate patologie cutanee di vario tipo, presumibilmente di origine ambientale (indor. I campioni di Scleroderma domesticum, opportunamente datati, sono stati conservati in alcool etilico a 80°. I dati raccolti, relativi all’isolamento del micro imenottero e di P. ventricosus, sono stati messi a confronto, cercando di differenziare il periodo di diffusione dei due artropodi all’interno delle abitazioni esaminate.
Risultati
Sono risultate positive per Scleroderma domesticum n. 36/186 abitazioni, dunque il 19% circa, mentre Pyemotes ventricosus è risultato presente su n. 75/186 abitazioni, pari al 40% circa delle case esaminate. I due artropodi sono risultati invece associati solo nel 4% circa dei casi esaminati, prevalentemente in giugno, mese in cui S. domesticus ha mostrato la sua massima diffusione. Il periodo in cui l’insetto si rinviene nelle abitazioni e punge l’uomo è individuabile tra fine maggio e fine giugno primi di luglio; ventricosus, invece, tra maggio e settembre, con un picco di massima infestazione in luglio. In giugno abbiamo anche osservato n.8 casi di dermatite papulo-pomfoide outdoor, dovuti alla puntura di S. domesticum , in giardino, nella legnaia, per contatto con tronchi marcescenti nei boschi e, comunque, all’esterno delle abitazioni, per infiltrazione dell’insetto tra gli abiti. Uno solo di questi è stato in grado di produrre oltre 40 lesioni, distribuite prevalentemente al tronco ed al bacino.
Le lesioni prodotte da S.domesticum non erano mai facilmente differenziabili da quelle prodotte da P. ventricosus, probabilmente in quanto derivate entrambe dall’azione di strutture stilettiformi (aculeo e cheliceri) con emissione di liquidi (rispettivamente veleno e saliva). Quelle prodotte da Pventricosus, però, apparivano spesso piccole e ravvicinate e colpivano anche le terminazioni degli arti, il collo e, talora, anche il viso: quelle prodotte da S. domesticum risultavano più grandi, distribuite prevalentemente al tronco ed al bacino, dolorose nell’insorgere e persistenti.
Conclusioni
Lo Scleroderma domesticum è un insetto frequente nelle abitazioni e causa di dermatite nell’uomo. La sua presenza si associa a quella di coleotteri Anobiidae, le cui larve xilofaghe scavano gallerie all’interno di mobili antichi. Qui S. domesticum penetra per svolgere la sua attività parassitaria e viene così protetto dall’azione di eventuali insetticidi sparsi nell’ambiente. Questo fatto è causa della resistenza dell’insetto ai trattamenti e delle continue recidive dell’infestazione.
Il mese di maggior diffusione ambientale risulta essere prevalentemente giugno, al contrario di P. ventricosus che presenta un periodo più ampio che va essenzialmente da maggio ad agosto settembre.
L’insorgenza delle lesioni da Scleroderma è spesso immediata e la puntura è quasi sempre ben avvertita. Nel caso di P. ventricosus, invece, le manifestazioni cutanee si rilevano quasi sempre il giorno dopo o, almeno, a distanza di 1216 ore dalla puntura, che generalmente non viene percepita.
L’Esame diretto delle polveri ambientali svela la presenza di questi artropodi e indirizza il trattamento verso i mobili tarlati, da cui origina l’infestazione. La loro rimozione, insieme al trattamento generale della stanza infestata con fumiganti insetticidi, porta alla risoluzione dell’infestazione ed alla regressione delle lesioni.
Il rilievo, nei campioni di polvere raccolta, di uno o due esemplari soltanto di Scleroderma, o di sue tracce , non deve far credere che le manifestazioni cutanee saranno lievi e sporadiche. Infatti questi micro imenotteri, infiggendo ripetutamente il proprio aculeo nella cute dell’uomo, possono originare moltissime lesioni, non rapportabili mai al numero di insetti rilevati. Da qui la necessità di individuare esattamente il focolaio di sviluppo dell’insetto, che non sempre è rappresentato dai mobili tarlati: talvolta è responsabile il legname da camino, vecchie cornici od altre volte ancora la staccionata di legno di un giardino o un vecchio tronco ormai secco. Certamente l’infestazione non è da soltovalutare, in quanto Scleroderma può riprodursi indisturbato all’interno dell’abitazione e provocare poi, l’anno successivo, casi più gravi di sensibilizzazione e avvelenamento, simili a quelli talora descritti in letteratura.
L’associazione a P. ventricosus determina quasi sempre un quadro dermatologico più pesante, in cui però sono ben distinguibili i due differenti tipi di lesione, con la loro diversa dimensione e distribuzione, seppure quelle prodotte da Scleroderma abbiano, comunque, una maggiore tendenza ad infettarsi e ad originare tumefazioni e arrossamenti che permangono per almeno due settimane.